ATTENZIONE: PROCESSIONARIE IN VISTA

01/04/2022

Con l’arrivo della primavera, le giornate tiepide e soleggiate non portano soltanto l risveglio della natura con paesaggi fioriti, bensì anche piccoli insetti a volte non così amichevoli per i nostri amici quattrozampe.

Ne sono un esempio le processionarie, dei lepidotteri che si ritrovano prevalentemente nelle pinete. Vengono chiamate così perchè le larve si muovono in “processione” una in fila all’altra per cercare un posto adatto dove poter maturare fino a trasformarsi in falene, delle specie di farfalle con ali di dimensioni di 3-4 cm.

Hanno un aspetto molto particolare: sono ricoperte da peli che però sono estremamente urticanti che possono creare danni piuttosto gravi. Questi peli, infatti, si staccano e possono essere inalati o ingeriti da cani e gatti che si trovano nelle vicinanze e che stanno semplicemente annusando il prato o sono incuriositi da questi strani “bruchi”. Il contatto con questi peli urticanti causano diversi sintomi, alcuni di questi anche molto gravi a carico dell’apparato respiratorio e digerente.

Inizialmente i primi sintomi sono una intensa salivazione causata da uno stato infiammatorio molto importante che si instaura sui tessuti che entrano in contatto con i peli urticanti, rigonfiamento della lingua o naso con oggettivi difficoltà anche respiratorie.

Nei casi più gravi si arriva anche alla necrosi della lingua, labbra, naso e delle parti coinvolte nel contatto diretto con le processionarie.

La prima cosa da fare se il vostro pet è entrato in contatto con questi bruchi è quella di lavare subito e in modo abbondante la bocca e il naso per portare via la sostanza urticante, magari con l’aiuto di una siringa senza ago per poter pulire bene anche l’interno della bocca. La seconda cosa da fare è recarsi tempestivamente dal veterinario per mettere in atto tutte le terapie necessarie e adeguate a ridurre la lesione e favorire una pronta guarigione. I veterinari dovranno ricorrere a prodotti che favoriscano la ricostruzione dei tessuti danneggiati, magari composti da sostanze cicatrizzanti naturali e con proprietà lenitive. Mentre nei casi più gravi potrebbe essere necessario ricorrere alla chirurgia per rimuovere parte dei tessuti danneggiati in modo irreversibile, ma resta comunque importante il supporto alla cicatrizzazione anche nel post operatorio.

Fondamentale è certamente l’intervento immediato del veterinario per mitigare il più possibile i danni.

23 04 2022
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