AIUTO, HO PAURA!

14/12/2022

La paura è un’emozione, uno stato emotivo che si manifesta in presenza di un vero o un presunto pericolo. Consente all’individuo di reagire prontamente e garantirsi la sopravvivenza. Anche i nostri animali provano paura: è un’emozione al pari della gioia e della tristezza, non è né buona né cattiva quando vissuta nel modo giusto. Quando la risposta comportamentale innescata dalla paura ha ancora una valenza adattativa (ovvero la risposta comportamentale è proporzionata allo stimolo e porta ad una conseguenza utile alla risoluzione e al ritorno alla tranquillità), si può parlare di emozione. Ma quando la paura lo porta ad esprimersi e manifestare comportamenti eccessivi e senza logica per ritornare ad uno stato di calma, allora dobbiamo chiederci se quella paura non stia diventando patologica.

Se nel tempo le manifestazioni comportamentali riconducibili ad eccessiva paura (ad esempio abbaio insistente, tremori, salivazioni, danni in casa, fuga) aumentano di intensità è fondamentale rivolgersi ad un professionista (mv esperto in comportamento o istruttore cinofilo qualificato) per evitare che si sviluppi uno stato patologico.

Se vogliamo crescere i cuccioli come adulti sereni e confidenti, dobbiamo prestare molta attenzione alle attività di conoscenza dell’ambiente: cane e gatto devono poter conoscere il mondo attorno a loro, attraverso i cinque sensi in maniera graduale e variata, avendo la possibilità di sottrarsi in caso di stimolo eccessivo. È normale che il nostro cucciolo spaventato cerchi la nostra presenza e il nostro conforto, che non dovrà mancare. È sbagliato pensare che dandogli attenzione rinforziamo la paura, anzi, la nostra presenza calma sarà di aiuto e infonderà sicurezza all’animale. È importante però, mantenersi calmi e sereni. Se anche noi ci agitiamo non saremo d’aiuto al nostro amico.

Alcuni esempi sono la paura dei rumori forti, degli altri cani, della solitudine. Capita spesso che la paura dei rumori (ad esempio temporali o botti di capodanno) diventi patologica. Primo perché lo stimolo rumoroso è imprevedibile e improvviso, secondo perché spesso, i familiari dei cani pensano che sia normale che il cane abbia paura del temporale. Ma non è così. Difficilmente il comportamento troverà risoluzione spontanea. È necessario intervenire con la terapia comportamentale, attività di abituazione ai rumori e terapie di supporto come floriterapia, fitoterapia, TTouch®, suoni a bassa frequenza, a volte terapia farmacologica. La paura intensa non adattiva non migliora in breve tempo, sono necessarie pazienza e costanza. In attesa della risoluzione del comportamento e del ritrovato equilibrio, è opportuno non lasciare da solo il nostro amico, tutelarlo evitando che venga esposto ai rumori intensi, confortarlo e magari distrarlo con attività che a lui piacciono. Una volta passato l’episodio rivolgetevi immediatamente a chi vi può aiutare!

Altri tipi di paura, come ad esempio la paura dell’auto, di oggetti o di persone, sono più facilmente risolvibili perché lo stimolo è reperibile al bisogno e soprattutto può essere modulato. Possiamo concedere al cane e gatto il tempo per prendere confidenza e fare in modo che associ l’oggetto del terrore a qualcosa di positivo. Personalmente non sono d’accordo con il metodo dell’ “immersione nello stimolo”, a mio parere, non impara niente e anzi, rischiamo di aumentare la sua paura. L’individuo in difficoltà non deve mai essere forzato ma piuttosto supportato e accompagnato. Per aumentare la fiducia in sé stessi e la sicurezza sono utili anche attività di stimolazione sensoriale e plasticità cognitiva che apparentemente non hanno nulla a che fare con lo stimolo che lo preoccupa ma che in realtà aiutano il cane a trovare strategie risolutive alternative.

Dott.ssa Elena Bellaio Medico Veterinario

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